Quando l'intimità si ritira

Da qualche giorno, un pensiero mi insegue. Pignolo, puntuale, di quelli che procurano un fastidioso dolorino alla bocca dello stomaco: che fine fa l'intimità quando smette di esistere? dove si rintana? quale destino la aspetta?
Pensateci: non è un sentimento che si trasforma, non è un progetto di vita, non è solo pura emotività. L'intimità è la riconquista di uno stato "originario": quando la vivi con qualcuno ti senti di nuotare con lui nel tuo stesso liquido amniotico, quell'acqua che si trovava nel ventre di tua madre, magicamente in grado di proteggerti dal mondo esterno.
Non so cosa ne pensiate, ma per me stare in intimità con qualcuno è un po' come stare in uno stato di grazia: forse, l'unico in grado di farti sperimentare un livello altissimo di libertà, "con" un essere che non sia te stesso.

Ecco perché, disperante, torna la domanda: quando due persone che sono state intime, che hanno nuotato per un po' (o per molto) nella stessa acqua, che hanno visto i corpi unirsi, senza confini, ne hanno mescolato gli umori, e hanno utilizzato il linguaggio muto della complicità reciproca, quando queste due persone si allontanano e ciascuna va per la propria strada, tutto quel ben di dio di intimità, dove va a finire?
Possibile che evapori, si dissolva, vada dispersa?
Io non so farmi capace di questo spreco.
Riesco ad arrendermi alla fine di un amore, a un sentimento che si logora, che degrada in abitudine e si sciupa, che smette di brillare; a un dialogo che perde smalto, parole e voce, a una potenzialità che non riesce a tradursi in atto, ma proprio mi dispero all'idea di non essere più intima con chi, un tempo, lo ero.
E allora mi consolo. Pensando che: l'intimità si ritira come fa la bassa marea, ma il mare, quello, resta sempre al proprio posto; l'intimità può congelarsi, perché a un certo punto fa freddo, ma poi è in grado di tornare allo stato liquido, non appena torna la bella stagione; l'intimità può morire, forse, ma solo di morte apparente.
No, non ditemi che finisce come finisce l'amore. Perché ancora non lo reggo.

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