Risparmiamo, a San Valentino

Rob Brezsny, il mitico astrologo di Internazionale, dà i compiti per casa, raccomandando, nella settimana in cui ricorre san Valentino, di scrivere "una bella lettera d'amore a se stessi". E così - da grafomane consapevole - ripensavo a tutte le lettere della mia vita: scritte a volte per vera passione, per sentimento, per l'indefinibile desiderio di creare ponti, di trattenere a me chi era già altrove; scritte anche per disperazione, per chiedere scusa, per urlare 'io esisto', per stupido egocentrismo (eh sì, le peggiori!), per l'istinto di non arrendersi alla fine.


E' tempo di dare ragione a Lacan che diceva che "l'amore è dare ciò che non si ha": consapevoli di questa mancanza, forse, la smetteremo di investire gli altri di fiumi di parole, amorevoli per carità - convinte, appassionate, sentite, desiderose... dittatoriali - per scegliere il silenzio.
E parlare con noi. Avremmo molto da guadagnare.
Dobbiamo farlo con amore, però, dice Brezsny, perché altrimenti non vale. Già.
Mi aspetto al varco: voglio proprio vedere di quali parole sarò capace, al netto delle cazzate che racconto, ogni giorno, al mondo. Non per cattiveria o viltà: semplicemente, perché ognuno se la racconta e non c'è verso di mettersi al riparo dagli inganni verbali.

Così, mi scriverò una bella lettera e una volta tanto tacerò con il mondo: "che non mi ama, non mi comprende, non mi guarda, non mi sceglie", solo perché è fuori di me, poveretto!
Proverò a farmene una ragione e a riderci perfino su.
Sì, il segreto è il risparmio, la ricetta è combattere gli sprechi: le parole sono importanti, talmente tanto che occorre trattarle meglio. E non rivolgerle ai poveri cristi, colpevoli solo di non amarci: non sono obbligati, mentre noi sì. Se non ci amiamo, sò cazzi.

Commenti

Post popolari in questo blog

"Il desiderio di essere come tutti"

"Scusate il ritardo"

Il giorno delle anime