Alla peggio..."se famo ddu risate"
Ben 2.370 persone – tutti uomini? chi lo sa! – su Facebook hanno
cliccato “mi piace” dopo aver letto l’articolo
firmato da Camillo Langone: “Togliete i libri alle donne e torneranno a
far figli”, apparso due giorni fa su Libero. Speriamo si tratti di cifre gonfiate ad arte
perché, altrimenti, dovremmo concludere che la madre degli idioti è
sempre incinta, motto che calza a pennello con il tema in oggetto. No!
Non leggete, ché il vostro tempo è prezioso.
Non occorre approfondire il titolo per sondare una tesi sparata solo per fare un po’ di battage in Rete. Finireste, fidatevi, per sprecare energie appresso a uno che si definisce, serenamente, un “cattolicissimo conservatore xenofobo” (buon per lui che riesce a tenere tutto insieme!).
Ma siccome è sempre bene essere informati, mi sacrifico io per voi: Langone è anche omofobo. E lui ne sorriderà, visto che non teme le parole.
Già, perché, ieri, nella rubrica che cura sul Foglio di Giuliano Ferrara – impietosamente battezzata “Preghiera” – sull’onda dell’entusiasmo scanzonato che lo caratterizza, il Langone ha rivolto insulti alle persone omosessuali:
“Se l’amore non ha mèta non è amore, è gorgheggio. E comunque come si fa ad ascoltare un Tiziano Ferro che dichiara ‘Ho un fidanzato e sono felice’? Si potrebbe farlo se dicesse qualcosa di meno rotocalchistico e di più artistico, ad esempio: ‘Ho un fidanzato e sono infelice perché questo è un abominio secondo Levitico 18,22 e quindi secondo Dio’.”
Che intellettuale scanzonato e controcorrente! Immagino che sia per questo che lo pagano testate come Libero e il Foglio: e quante pacche sulle spalle avrà ricevuto da amici e colleghi per aver moltiplicato, in poche ore, le visite a siti di questi tempi poco frequentati.
Anche perché da quando Berlusconi non è più a Palazzo Grazioli e Monti – che noia! – sta cercando di non far fallire l’Italia, queste testate dovranno pur inventarsi qualcosa. E perché non giocare a chi la spara più grossa: alla peggio “se famo ddu risate”.
(micromega.it)
Non occorre approfondire il titolo per sondare una tesi sparata solo per fare un po’ di battage in Rete. Finireste, fidatevi, per sprecare energie appresso a uno che si definisce, serenamente, un “cattolicissimo conservatore xenofobo” (buon per lui che riesce a tenere tutto insieme!).
Ma siccome è sempre bene essere informati, mi sacrifico io per voi: Langone è anche omofobo. E lui ne sorriderà, visto che non teme le parole.
Già, perché, ieri, nella rubrica che cura sul Foglio di Giuliano Ferrara – impietosamente battezzata “Preghiera” – sull’onda dell’entusiasmo scanzonato che lo caratterizza, il Langone ha rivolto insulti alle persone omosessuali:
“Se l’amore non ha mèta non è amore, è gorgheggio. E comunque come si fa ad ascoltare un Tiziano Ferro che dichiara ‘Ho un fidanzato e sono felice’? Si potrebbe farlo se dicesse qualcosa di meno rotocalchistico e di più artistico, ad esempio: ‘Ho un fidanzato e sono infelice perché questo è un abominio secondo Levitico 18,22 e quindi secondo Dio’.”
Che intellettuale scanzonato e controcorrente! Immagino che sia per questo che lo pagano testate come Libero e il Foglio: e quante pacche sulle spalle avrà ricevuto da amici e colleghi per aver moltiplicato, in poche ore, le visite a siti di questi tempi poco frequentati.
Anche perché da quando Berlusconi non è più a Palazzo Grazioli e Monti – che noia! – sta cercando di non far fallire l’Italia, queste testate dovranno pur inventarsi qualcosa. E perché non giocare a chi la spara più grossa: alla peggio “se famo ddu risate”.
(micromega.it)
Commenti
Posta un commento