Il vecchio e il cane (di nome Avvocato)

Ogni volta che lo vedevo da lontano, cambiavo marciapiede: quel vecchio un po' tonto e il suo cane nero non mi andavano molto a genio. E per di più, mi attaccava un bottone che non la finiva mai.
"Signorina, il suo cane è buono? No, perché il mio quando era giovane era temuto da tutti. Tutti lo rispettavano. E sa come si chiama? Avvocato!". E io, quando non potevo proprio farne a meno, fingevo stupore, per regarargli un po' di soddisfazione: "Ma davvero? Si chiama proprio Avvocato?". E il vecchio, con orgoglio, invariabilmente rispondeva: "Sì, tutti conoscono Avvocato: tutti gli vogliono bene, ora che è vecchio come me".


Ecco, la conversazione ripeteva sempre, esattamente, questo schema. Fino ad oggi.
Quando sono arrivata al parchetto, l'ho visto seduto al sole, immobile, sulla panchina. Il volto inespressivo, lo sguardo che faceva intendere pensieri confusi e lontani. Avvocato gli stava accucciato tra le gambe, che gli facevano un po' d'ombra. L'ho salutato, con la voce incerta e il tono colpevole: lui ha risposto appena con un cenno del capo. Non lo vedevo da almeno tre mesi e tutte le volte che incrociavo per strada Avvocato, era sempre al guinzaglio con una signora dell'Est Europa: certamente la badante. Oggi erano loro. Vicini, attaccati, la stessa cosa: dove finiva uno e iniziava l'altro?
Questa scena, che sembrava dipinta tanto era immobile, ha subito una piccola variazione sul tema, quando è arrivato al galoppo Lion, il Golden del parco. E' stato allora che il vecchio ha raccolto quei pochi pensieri che lo tenevano distante da tutto, e ha chiesto con apprensione: "E' buono questo cane?". Subito rassicurato, è tornato dentro di sè.
Né lui né Avvocato sembravano essere realmente lì, con noi, in quel parco dove tutto era vita che si muoveva. Ho accusato una fitta allo stomaco. E li ho visti: a un certo punto si sono alzati insieme, perfettamente coordinati, Avvocato al passo, e si sono avvicinati all'uscita. Senza salutare. Mi è sembrato qualcosa di più di un ritorno a casa: assomigliava a un'uscita di scena. Mi sono ricordata delle parole di Ernest Hemingway: "Morire è una cosa molto semplice. Ho guardato la morte e lo so davvero. Se avessi dovuto morire sarebbe stato molto facile. Proprio la cosa più facile che abbia mai fatto...". Forse è ancora più facile morire in due, nello stesso istante di vita. Il vecchio e il suo cane, Avvocato.

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