La quarta serie di “Green Porno”


“La natura è infinitamente scandalosa”, si legge sulla quarta di copertina del libro di Isabella Rossellini – completo di dvd – “Green Porno”, pubblicato nel 2009 dall’editore americano Harper Collins.

E deve essere così se è vero che “nella profondità dell’oceano, accadono strane cose, atti d’amore che sono insoliti allo sguardo umano: minuscole alici che si accoppiano in orge affollate, gamberetti che ‘si spogliano’ per ‘farlo meglio’, stelle marine che possono scegliere come fare all’amore, balene che, per amarsi, lottano”. Tutto questo, se riuscissimo a immaginarlo, avrebbe certamente a che fare con quella particolare poesia che, sola, appartiene al mondo della natura e, in particolare, al regno animale. È vita, insomma.


Ed è anche, appunto, “Green porno”, serie di cortometraggi pensata per il web nel 2008, prodotta, scritta e interpretata da Isabella Rossellini per raccontare le abitudini sessuali degli animali più strani. Cosa c’entra il porno? Nulla. Ma, si sa, il sesso è un “soggetto’ di sicuro appeal e i titoli delle opere riescono a decretare (parte) del loro successo.

Si tratta, in realtà, di micro-documentari “scientificamente accurati”, ma che vantano grande “senso dell’umorismo e fantasia, creati per il Sundance Channel, il network di Robert Redford che trasmette film e produzioni indipendenti. In buona sostanza, come commenta il regista e attore americano, sono un esempio di “quello che gli artisti possono fare: parlare di cose serie in un modo accessibile a tutti e divertente”.

Bellissima ballerina di night club nel famoso film “Velluto Blu”, 24 anni fa, la Rossellina diventa, poi, volto-simbolo della Lancome, e negli ultimi anni, sostenitrice di fondazioni attive nella salvaguardia della natura: è consigliere del Wildlife Conservation Network e direttrice della Howard Gilman Foundation. E per il suo impegno, a quanto pare, ha anche ottenuto un premio e un finanziamento dalla Disney.

Ora, l’attrice 58enne torna alla carica con una nuova serie – la quarta – di corti (dall’8 dicembre sul Sundance Channel) intitolata “Seduce Me”, nella quale esplora tutti i riti di corteggiamento. E li interpreta in abiti di cartone e gomma piuma: vestendo i panni (e le corna) del cervo, oppure entrando nelle piume di un’oca o, ancora, dotandosi delle pinne del cavalluccio marino e applicandosi otto zampe per diventare un valente ragno.

Presto, la sessualità di queste creature, variamente omosessuali, transessuali o asessuali, non avrà più segreti. Sì, perché, la Rossellini avrebbe “scoperto”, realizzando queste puntate, che, in natura, esistono moltissime eccezioni alla più classica regola eterosessuale: animali ermafroditi, pesci che nascono maschi e diventano femmine, femmine che non hanno maschi, altri ancora che non cambiano sesso.

I corti di “Seduce me”, in realtà, non scoprono nulla di nuovo e sono ‘green’ nella misura in cui si limitano a raccontare la natura così com’è. La svelano nei suoi meccanismi più intimi: quelli del sesso praticato dagli animali. Libero dagli schemi umani. E dalle nostre sovrastrutture culturali. Perché hanno tanto successo dunque? Forse perché hanno un effetto liberatorio: se le oche canadesi possono essere felicemente lesbiche e nidificare insieme. Se i pinguini maschi di Central Park possono “stare insieme” allegramente, perché non potremmo farlo anche noi?

Ilaria Donatio

Ilaria Donatio, collaboratrice di Greenews.info è autrice del nuovo libro “Opus gay. La Chiesa cattolica e l’omosessualità“, edito da Newton Compton.

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