Nucleare/GB: Ambientalisti si convertono all’atomo


Il Regno Unito deve abbracciare l’opzione nucleare se vuole tenere fede ai propri impegni nella lotta al cambiamento climatico. Avvertono quattro dei principali ambientalisti del Paese.

Quelli che erano un tempo strenui oppositori dell’atomo, tra cui l’ex numero uno di Greenpeace, hanno dichiarato all’Independent di aver cambiato idea sul nucleare a causa dell’urgente necessità di limitare le emissioni di diossido di carbonio.

I quattro ambientalisti in questione, che oggi fanno aperte pressioni a favore dell’opzione nucleare, sono Stephen Tindale, ex direttore di Greenpeace; Lord Chris Smith di Finsbury, presidente dell’Agenzia sull’ambiente; Mark Lynas, autore del libro scientifico dell’anno della Royal Society (Accademia britannica delle scienze) e Chris Goodall, un attivista del Green Party e futuro candidato al Parlamento.

Tutti appoggiano, dunque, l’idea che la costruzione di nuove centrali nucleari sia oggi un imperativo e che ritardare il lungo processo di accertamenti pubblici e ricorsi legali, potrebbe gravemente compromettere l’impegno inglese nella lotta alle emissioni di Co2 e il traguardo di ridurle dell’80% entro il 2050.

Il dietro-front giunge nel momento in cui il governo britannico - attivamente impegnato a collaborare alla selezione, strategicamente importante, di siti da costruire entro il 2025 - ha abolito la propria moratoria, che si era auto-imposta, sulla realizzazione di impianti nucleari di nuova generazione.

L’intervento dei quattro, è tanto più importante perché è la prima volta che ambientalisti di vecchia data rompono gli indugi e appoggiano pubblicamente l’atomo, facendo così cosa gradita al governo, ma destinata a sollevare forti proteste.

Tindale, in carica alla guida di Greenpeace fion al 2005, aveva in passato attaccato in maniera veemente l’energia nucleare, “in parte”, ha spiegato al quotidiano inglese, “per via della questione delle scorie e dell’inquinamento ma, soprattutto, per il rischio della proliferazione di armi nucleari”. “Il cambiamento di approccio”, ha detto, “è stato graduale ed è durato oltre quattro anni. Ma il momento chiave è stato quando i ghiacciai siberiani iniziarono a sciogliersi, rilasciando metano: questo avrebbe provocato gravissimi problemi al mondo”. “È stata come una conversione religiosa”, ha proseguito Tindale: “L’essere anti-nuclearista è stata a lungo, una caratteristica essenziale del percorso ambientalista ma ora si sta diffondendo sempre più l’idea che l’atomo, pur non essendo l’opzione ideale, è da preferirsi al cambiamento climatico”.

Per Lord Smith, che descrive se stesso come uno scettico di lunga data rispetto al nucleare, “la questione che prima tra tutte ha modificato” il suo modo di pensare, è stato “l’imperativo assoluto di ridurre le emissioni da diossido di carbonio”. “Quindici anni fa”, ha spiegato Smith, “si sapeva molto meno del cambiamento climatico, soprattutto, non se ne conoscevano i tempi”. Oggi che è esploso il problema, “l’impegno fondamentale non può non essere la lotta a ridurre le emissioni da Co2, insieme al bisogno di decarbonizzare l’economia, nel corso dei prossimi 20-30 anni”. Ed ha aggiungiunto che “le energie da fonti rinnovabili”, pur necessarie nella lotta al global warming, “non raggiungeranno gli obiettivi di produzione energetica a basso contenuto di carbonio, senza l’apporto dell’atomo”.

Sorprendenti le dichiarazioni di Lynas: “Diventare pro-nucleare è come ammettere ai propri genitori di essere gay perché hai le stesse preoccupazioni di non essere accettato”! Ed ha concluso: “Finora, da anti-nuclearista, ripetevo il solito mantra, secondo cui l’atomo è sporco, pericoloso e non necessario”. Cosa lo ha ‘convertito’? “La difficoltà di trasformare l’economia, al cento per cento, rinnovabile e l’aver realizzato che per combattere il riscaldamento globale, abbiamo bisogno di una nuova generazione di impianti nucleari”.

E l’ex capo dei consulenti scientifici del governo britannico, ora direttore dello Smith Centre di Oxford, David King, fornisce la stessa motivazione circa il proprio orientamento rispetto all’atomo: è stato scettico fino a quando non ha scoperto i dati relativi al problema globale del cambiamento climatico.

Commenti

  1. Greenpeace se ne esce oggi con il titolo: SUL NUCLEARE DA CHICCO TESTA NOTIZIE FALSE E TENDENZIOSE, a proposito della "conversione" all'atomo dell'ex numero uno dell'organizzazione ambientalista, e la cosa lascia quanto meno perplessi visto che la notizia, esattamente del 23 febbraio, è pubblicata non sul giornalino della parrocchia ma sull'indipendent ed è stata mandata in rete dalla sottoscritta.

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