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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

La lobby omosessuale (che non c'è)

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"In Italia non esiste una lobby omosessuale", disse il prete gay che confessava a San Pietro. E quelle parole tornano in mente e si rafforzano, ieri sera, quando la fiaccolata sparuta contro l'omofobia si scioglie come neve al sole, proprio di fronte a quel bar che aveva negato pochi fazzoletti all'ennesimo ragazzo pestato a sangue, colpevole di essere gay, nella Roma capitale dell'anno 2010. Il bar è il tipico posto per turisti americani, con l'insegna psichedelica e i gelati che sembrano di plastica: a servirli ragazzi rigorosamente stranieri che l'italiano lo masticano appena. Proprio lì, dove poche notti prima nessuno si era preoccupato di soccorrere il 22enne aggredito (per paura, negligenza, superficialità, incultura, poco importa a questo punto), quando il corteo si para di fronte all'ingresso e urla a chi era dentro "vergogna, vergogna", il presidente dell'Arcigay (sempre più una sorta di sindacato senza tessere), Fabrizio Marrazz

Quando un prete combatte i pedofili

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Don Fortunato Di Noto quando parla di pedofilia non mantiene la calma, anzi, si infervora e, quando se ne rende conto, chiede scusa. In realtà, lui che è parroco ad Avola, in provincia di Siracusa, ed insegna Storia ecclesiastica all’Università, con la pedofilia ci combatte da sempre: è stato tra i primi in Italia, ventuno anni fa, a darle battaglia, grazie alla sua “passione per il web e le nuove tecnologie” che gli hanno spalancato le porte della pedopornografia. Da allora, ha fondato la sua associazione, Meter (parola di origine greca che significa ‘accoglienza, grembo’) che si propone di “promuovere nelle realtà ecclesiali e non, la cultura, i diritti e la tutela dell’infanzia”. E che ogni anno, in convenzione con la polizia postale, realizza un report proprio su pedofilia e pedopornografia. La vicenda dell’arresto di don Domenico Pezzini - che non è un prete qualsiasi ma da sempre impegnato accanto alle persone omosessuali e storico fondatore del gruppo ‘Il Guado’ di Milano - per

di prime comunioni e famiglie

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Tutte quelle famiglie commosse e con il vestito della festa! chi potrebbe raccoglierle insieme, se non madre chiesa? il parroco che interroga sui fondamentali del catechismo, ammonisce quei figli con il giglio in mano sul nuovo inizio: "da oggi cambia tutto", dice. la famiglia ritorna mille volte nelle sue parole ed è il vero cuore della predica: chi non è famiglia (o chi non la vive affatto, oppure chi la vive in modo diverso, come me) è fuori e guarda alla finestra quegli altri, i 'benedetti dal Signore' secondo il prete. le parole dell'omelia tacciono sull'imperfezione delle coppie 'non benedette dal matrimonio', di chi ha sentimenti omoaffettivi, delle persone sole con figli. l'amore è solo quello 'in linea con la creazione', quello del matrimonio in cui è possibile generare altra vita. e che è più facile da rappresentare dall'esterno: ha un'armonia, un equilibrio formale di ruoli che manca alle 'altre', le famiglie non

Partono i “Mondiali al contrario”. Il Sudafrica in Italia ci insegna la rivolta

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Chissà cosa penseranno i sudafricani di Abahlali baseMjondolo (‘quelli che vivono nella baracche’, in lingua zulu) delle parole di This time for Africa, l’inno ufficiale della Coppa del Mondo 2010, che si svolgerà in Sudafrica dall’11 giugno all’11 luglio: “Il momento è arrivato, cadono le mura, inizia l’unica battaglia. Non fa male il colpo, non c’è paura, scuotiti la polvere, alzati, e torna sul ring. E la pressione che senti, spera in te, è il tuo popolo!”. Un mix di folk, jazz e blues che canta un inno alla lotta per la liberazione e l’integrazione, tratto da una canzone camerunense, Zamina, riscritta e interpretata dalla cantante colombiana Shakira con l’accompagnamento dei Freshlyground, una band molto conosciuta di Città del Capo. “Dovrei essere felice perché i mondiali si giocheranno a casa mia e invece non posso esserlo perché la Coppa esclude la maggioranza di noi”, racconta Philani che, insieme a Busisiwe e Thembani, sta attraversando l’Italia per la campagna dei ‘Mondiali a