Maschere
Le maschere che mi fanno più paura sono quelle di cui dimentico
l'esistenza. Quelle che indosso come una seconda pelle, quelle che metto
quando ho paura: di perdere, di soffrire, di morire. Sono le maschere
che porto sempre con me: alle riunioni di lavoro, per ostentare
sicurezza, a quelle col mondo per il terrore di essere fottuta. O vinta.
Sono le mie vere nemiche proprio perché sembrano complici e sempre disponibili a regalarmi vittorie. O rivincite.
Non imparo mai: la consapevolezza è poca cosa rispetto alla forza della paura. Eppure, se per un attimo decidessi di deporre una delle mie mille maschere, avrei un po' di pace, di riposo, persino di piacere.
Non so se potrò mai essere amata per quello che sono. Perché non capisco davvero quale amore sia possibile con tante difese addosso, quante una sola persona proprio non è in grado di sopportare per tutta una vita. Sono troppe, una per ogni paura. Per ogni preghiera. Per ogni speranza. Per ogni solitudine. Per ogni addio.
Troppe maschere per una sola persona. Per cominciare a vivere dovrei accettare di morire. Nuda.
Sono le mie vere nemiche proprio perché sembrano complici e sempre disponibili a regalarmi vittorie. O rivincite.
Non imparo mai: la consapevolezza è poca cosa rispetto alla forza della paura. Eppure, se per un attimo decidessi di deporre una delle mie mille maschere, avrei un po' di pace, di riposo, persino di piacere.
Non so se potrò mai essere amata per quello che sono. Perché non capisco davvero quale amore sia possibile con tante difese addosso, quante una sola persona proprio non è in grado di sopportare per tutta una vita. Sono troppe, una per ogni paura. Per ogni preghiera. Per ogni speranza. Per ogni solitudine. Per ogni addio.
Troppe maschere per una sola persona. Per cominciare a vivere dovrei accettare di morire. Nuda.
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