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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Ripensando a quel "choosy", nella giornata del recupero crediti

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Ripensavo, oggi, a tutta la querelle sulla scelta della Fornero del termine "choosy". Ero a un pranzo con altri colleghi dopo aver partecipato a una conferenza stampa alla Camera e, tipicamente, in queste situazioni si demarca il territorio (sì, un po' come fanno i nostri cani quando pisciano  su un ciuffo d'erba o all'angolo della strada già innaffiato da qualcun altro): "tu per chi scrivi?", "dove lavori?", "di cosa ti occupi?". Insomma, ci si prende reciprocamente le misure. C'erano due colleghe dell'Ansa, più grandi di me, molto gentili. Ho detto loro che faccio la freelance e che quel pezzo sarebbe andato (il condizionale è sempre d'obbligo) su LaStampa.it, tra gli approfondimenti realizzati da Greenews. Tante parole per spiegare una semplice corrispondenza di tipo giornalistico, tanta discontinuità, troppa fatica a star dietro a tutto (ché questa è solo una parte). Nel dirlo, mi sono ascoltata, ho guardato le coll

Marte se n'è andato

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Sono in un momento in cui coltivo l'ambizione illusoria di vivere in pace con le persone che fanno parte della mia vita, a vario titolo. In effetti, l'infuocato Marte si è deciso da poco a voltarmi le spalle, lasciandomi a secco di combattività, e l'influenza di qualche altro pianeta benigno ha portato con sé il desiderio di mediare. Faticosamente mediare. Chi mi è più amico di altri, senza mezzi termini, un tempo mi ripeteva spesso: hai un carattere pessimo, stai attenta, ne pagherai il prezzo. Ho sempre pensato che non fosse esattamente così, pur ammettendo che in alcune situazioni io avessi dato davvero il peggio di me, lasciando per strada morti e feriti.  Sarà per una specie di pena del contrappasso che, da un certo momento in poi, ho vissuto con un parafulmine incorporato: temendo così tanto lo scontro da soffrirne preventivamente, e rinviando all'infinito inesorabili rese dei conti. Che quando arrivano, spazzano via tutto, come furie. Poi, stasera, mi

Se non ora, quando? Mai

Cena da amici. Conosco pochissime persone e per la prima mezz'ora decido di starmene muta, in ascolto e osservazione. La scelta non è difficile: sono tutte persone piacevoli, intelligenti e con diverse cose da dire. Sto bene. In particolare, adocchio una persona: mi piace. Particolare, brillante, assertiva, per nulla banale nelle cose che dice e in come le dice: sì, decisamente mi piace. Una donna.  La premessa è doverosa: io sono una dagli "innamoramenti" facili e veloci. Se mi piace un umano lo idealizzo, ne ridisegno i contorni, lo coloro per renderlo ancora più bello. Alla fine, ça va sans dire , è un disastro. Ma torniamo alla cena.