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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Nipoti

Li guardo senza essere vista, sempre un passo indietro, scorgendo ogni volta un tratto nuovo, quasi adulto: un pezzo di carne che prima non c'era, una linea acerba disegnata dal corpo sempre in movimento, che ogni secondo cambia forma e diventa futuro. Sono i miei nipoti e, forse, il fatto che io non abbia figli, rende tanto potente quest'osservazione e l'impatto che ha su di me la vita in trasformazione.  Quando sono lontana, il loro pensiero mi adombra: l'idea che crescendo, diventino altro in mia assenza, mi provoca un senso di vuoto e un piccolo dolore sempre presente. Come una fitta insistente.

Se fosse l'acqua il mio elemento

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"Se solo fosse l'acqua il mio elemento", si disse lei, seguendo a fatica una piccola onda che, solitaria e veloce, increspava la superficie liscia del mare verdognolo che le faceva rimpiangere il blu di quello salentino. E invece il suo elemento era il fuoco: si infiammava per nulla e bruciava, bruciava. Fino a incenerirsi, fino al punto che non c'era più nulla che le fiamme avrebbero potuto divorare. Bruciava per un pensiero, ardeva per un'idea, prendeva fuoco seguendo un sogno. Soprattutto se era un sogno impossibile. E alla fine non restava più nulla. Era stufa di quel nulla, sempre dolorante, sempre in preda a un sentimento di estinzione. Per questo, da tempo, si diceva che era arrivato il momento di avere vicina l'acqua: che l'avrebbe placata per un po', dissetata, fino a spegnerla. Il mare glielo ricordava, tutte le volte. Che lei e il suo fuoco erano liberi di ardere a piacimento, e che perciò erano soli. Un incendio fa terra bruciata int