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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

La storia di Nina

Nina ha tre mesi. La prima volta che l’ho “vista”, è stata nel sorriso e nella pancia della sua mamma Isabella, al parchetto dei cani. E nella sua attesa serena e pratica, da “donna del Nord”, mi dicevo a ogni incontro. Quando è nata Nina, a Brescia, Isabella ha tardato un po’ a darci notizie, nonostante i messaggi di auguri che a turno, noi amici, le mandavamo. Poi, la sua mail: “Nina ha una malattia genetica, non diagnosticata in fase di gravidanza”. Si tratta di una sindrome rara (colpisce un bambino su 250mila), che si chiama Sindrome Oro-Digito-Facciale di tipo 1 (OFD-I). Questa malattia, letale nei maschi, porta dismorfismi facciali, anomalie del cavo orale, delle dita, e spesso malformazioni cerebrali e rene policistico.

Start

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Quante volte ricominciamo da capo, ripartiamo da zero, facciamo il giro completo, come nel gioco dell'oca, passando da "start"? Quante in una vita? Proprio quando hai la sensazione di aver percorso i chilometri, di aver sudato 77 camicie, di aver versato litri di lacrime e conquistato tantissime lune, proprio in quel momento, improvvisamente, qualcosa o qualcuno ti ricorda che tutto è "passato", trascorso, distante. E tu te lo sei lasciato indietro - è lì, lo vedi - ma non ce l'hai in tasca, non puoi impugnarlo come si impugna un amuleto per trovare la forza. Invece, ti tocca andare avanti, oltre quella montagna: scalarne la vetta, provare fatica, temere di non farcela, e poi - forse - segnare un altro "record" di vita.

Su "Carnage" (e noi)

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Cosa può succedere a due coppie chiuse in un elegante appartamento di New York per sanare una lite violenta avvenuta tra i rispettivi figli undicenni? Di tutto. Nonostante gli sforzi iniziali politicamente corretti conditi da un forzato buonismo. Nonostante il clima molto borghese, fedele alle convenzioni bon ton e affezionato alle ipocrisie sociali. Alla fine succederà di tutto. Zachary, figlio di un avvocato e di un'intermediatrice finanziaria (Christoph Waltz e Kate Winslet) ha dato una bastonata, rompendogli due incisivi, a Ethan, figlio di una bibliotecaria-scrittrice e un venditore di articoli casalinghi (Jodie Foster e John C. Reilly). Ora tocca ai genitori trovare un accordo accettabile per entrambi.

E la “passeggiata” tra gli indignati è andata a finire “a schifìo”

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Abbiamo incrociato i nostri sguardi per un solo secondo: camminavamo, io e il mio cane, ai lati del corteo che sfilava in quel momento per via Labicana, poco prima che iniziasse la guerriglia urbana. Mi aveva attirata la sua sagoma rotonda, il volto coperto di nero tranne gli occhi: verdi, vitrei. Due fessure che si muovevano a scatti, a una velocità incredibile: era chiaro che l’infiltrato, un black bloc, aveva una soglia di attenzione elevatissima, tipica di chi sta per compiere un’azione importante. Istintivamente ho arretrato per allargare il mio angolo visuale. E ho visto tutto a rallentatore. Insieme a lui, altri incappucciati si muovevano in direzione contraria al corteo: a fare loro da richiamo, lo scoppio – a pochi metri – di una bomba carta. Una specie di segnale: decine di ragazzi si sono staccati dalla folla di manifestanti, e ricoprendosi il volto, si mandavano segnali senza parlarsi.

Dove sono le parole?

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"Se vuoi scrivere, prima devi conquistare la tua solitudine, che è quel luogo senza limiti dove lo scrittore lavora. ... Se vuoi scrivere, non perdere tempo, ma preparati ad affrontare le difficoltà. Se vuoi scrivere cerca nel fondo di te stessa. Se vuoi scrivere devi anteporre questo desiderio a qualsiasi altro interesse. Se vuoi scrivere strappa e strappa ancora quello che hai scritto fino a farti sangue. Se vuoi scrivere, fuggi dal successo facile, non fidarti dei complimenti della gente senza criterio, sii umile, sii paziente, sii perseverante".

Una tranquilla notte di regime

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“È una tranquilla notte di Regime”, inizia a raccontare Stefano Benni nel suo Baol . Non stanchiamoci di ripeterlo anche noi – tutti – “pubblico pagante”, oramai in attesa impaziente di un vero cavaliere (con la “c” minuscola) che, anche senza armatura, ci salvi: dal partito “Forza Gnocca” e dalle stronzate in circolazione, dagli intellettuali alla Giuliano Ferrara, che rilasciano patenti di moralismo a buon mercato, perché siamo noi che non capiamo, noi gli imbronciati, i queruli, i falliti e anche un po’ frigidi; noi gli inutilmente indignati. “Che tristezza!”, esclamano dal canto loro i giornalisti radical-chic alla Giuseppe Cruciani: “ A me gli indignati fanno schifo” . Ha chiosato venerdì scorso nel suo programma “La Zanzara”, su Radio24. Dopo che un’ascoltatrice, più brillante e spiritosa degli altri, ha chiamato in trasmissione per dire: “Berlusconi ha avuto un’intuizione inconscia, di tipo junghiano: siccome ha fondato un partito del cazzo non poteva fare altro