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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Emergency: riapriremo l’ospedale a Lashkar-gah

L’integralismo di Emergency è soprattutto quello che ricorda al mondo, senza tanti giri di parole, distinguo e mediazioni, che “la guerra ha sempre (sempre) odore di sangue, merda e vomito”. È la stessa ragione per cui i suoi detrattori, tanti e quasi sempre politicamente orientati, parlano dell’organizzazione guidata da Gino Strada, con un pizzico di antipatia (a dirla tutta), quella riservata, in genere, a chi non ama cincischiare nel mucchio, a chi chiama le cose con il loro nome anche se questo è scomodo, suona male e ha l’odore acre di una perenne resistenza. Così, siamo tutti abituati a sentire che “quelli di Emergency – per carità – fanno tante cose buone in giro per il mondo” ma “sono un vero partito”, una “banda di estremisti”, magari pacifici, ma sempre di estremisti si tratta. Poi, volti l’angolo e ti imbatti in tutta un’altra storia: quella del suo popolo, che non ha dubbi, nessuna incertezza sulle battaglie di Gino Strada, che sente insieme a lui e che lo porta – in pochi

ai giovani del Popolo della Libertà sul Pride di Palermo

Risposta ai giovani del Popolo della Libertà in merito al Pride di Palermo del 19 giugno. scritto mercoledì 16 giugno 2010 alle ore 16.15 Care e cari della "Giovane Italia" di Palermo, dissentire, manifestare idee e posizioni differenti è, sicuramente, lecito, legittimo ed un diritto da difendere in un Paese democratico, soprattutto se non vi è l'intento di reprimere e soffocare quelle che sono le idee ed il pensiero altrui. Mi si permetta, tuttavia, di esprimere alcune considerazioni in merito alla vostra iniziativa ed al vostro comunicato contro il Pride Regionale di Palermo del prossimo 19 giugno. Ciò che lascia molto perplessi, soprattutto considerando che tali tesi vengono espresse da un gruppo di giovani, non è tanto il vostro essere contrari ad una manifestazione, alla sua piattaforma politica e rivendicativa, al chi la organizza ed al come viene organizzata ma, piuttosto, le motivazioni di tale dissenso. Voi scrivete di esibizionismo sessuale come elemento che con

Una colata di cemento ci seppellirà - micromega-online - micromega

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Lettera a Gesù sull’omofobia nella chiesa cattolica

Alla vigilia della Giornata internazionale contro l’omofobia, una chiesa (cattolica) canadese ha invitato Laurent McCutchéon, Presidente della Fondation Émergence e di Gai Écoute, a pronunciare l’omelia della domenica ai suoi fedeli.

Liberi di scegliere sulla propria morte. “Sia fatta la mia volontà”, una docufiction su funerali civili e testamento biologico

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Cosa c’è di più democratico del corpo che muore? Ben poco: perché se “nel presente muore solo qualcuno, nel passato sono morti proprio tutti”, osserva icastico Ascanio Celestini in Sia fatta la mia volontà, la docufiction prodotta dall’associazione culturale Schegge di cotone e nata da un’idea di Emanuele Di Giacomo e Ottavia Leoni. Un’ora e venti minuti (rigorosamente no budget), diretti e interpretati da Paola Bordi, Elisa Capo e dalla stessa Leoni, per affrontare la questione “ingombrante” e dolorosa di cosa fare del corpo di chi muore. Un viaggio ironico e riflessivo intorno al tema della morte e ai suoi aspetti più pratici che parte dall’organizzazione di funerali laici – una vera corsa ad ostacoli – fino a toccare il tema più ampio del diritto alla libertà di scelta. Che riguarda, come spiegano gli autori, non soltanto la decisione di quale “rito scegliere” per l’estremo saluto, o a “quale destino” affidare il proprio corpo una volta finita la cerimonia, ma che investe anche “le